Maria Maddalena Morelli si è spenta all'età di 89 anni.
Arrivata a Sydney nel 1956, si è sempre prodigata per aiutare le persone in difficoltà

 
 

Mamma Lena parlava agli emigratI con il cuore

 
 

Partita da Azzone, per un quarto di secolo è stata la «voce amica» di tutti gli italiani d'Australia

 
 
AZZONE Si è spenta la voce amica che, per tanti anni, è stata il punto di riferimento degli italiani d'Australia. Mamma Lena era originaria della Valle di Scalve: era nata ad Azzone 11 9 luglio di 89 anni fa. Poi Maria Maddalena Morelli - questo il suo nome all'anagrafe - ha legato la sua vita agli emigrati, sia per l'intensa attività giornalistica sia per l'impegno umanitario, avviando tra l'altro un asilo e una fondazione di assistenza.
La notizia della morte di «Mamma Lena» è stata comunicata dal marito, Dino Gustin, giornalista di origini triestine, al direttore dell'Ente Bergamaschi nel mondo, Massimo Fabretti. «Mamma Lena - dice l'uomo da Bankstown, vicino a Sydney - sarà ricordata dalla communita italo-australiana come l'angelo custode di un'intera generazione di emigrati». E non sono parole usate a sproposito: per il suo impegno a favore degli altri, l'emigrata scalvina è stata insignita tra l'altro del titolo di cavaliere, della Repubblica italiana (nel 1967), di
commendatore (nel '99) e di baronetto dell'Ordine dell'Impero britannico, Quattro anni fa ha incontrato l'allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
      Alla sensibilità verso gli altri, Lena Morelli era stata portata anche dalle dure prove che aveva dovuto superare fin da piccola:quando aveva 4 anni mori la madre, mentre il 1° dicembre 1923 perse il padre. Alberto Morelli, direttore della centrale elettrica del Dezzo, mori nel disastro del Gleno. La piccola andò in collegio, si diplomò maestra e si iscrisse all'Università di Ca' Foscari a Venezia, dove si laureò in magistero. Permantenersi lavorò sul Garda e a Salerno. Nel 1940 il matrimonio con Dino Gustin, ad Azzone, poi ancora sacrifici per la guerra e un altro lutto: la morte del primogenito, nel '46, a soli quattro anni. Si chiamava Alberto come il nonno. Quindi la nascita dei figli Rosalba e Roberto.
 L'arrivo a Sydney risale al 1956, sull'onda della
grande emigrazione di quegli anni. Fu duro il
 viaggio (un mese e cinque giorni in nave) ma anche la vita per l'insegnante scalvina: guadagnava qualcosa lavando piatti e bicchieri in un bar. Poi la prima collaborazione con «La Fiamma», il giornale italiano più diffuso in Australia. All'emigrante vie ne affidata una rubrica di lettere, lei risponde con consigli e suggerimenti. Ma «Inchiostro simpatico» - questo il nome del suo spazio - non è che ' l'inizio: Lena Morelli diventa la giornalista italiana più letta e famosa d'Australia.
    La risonanza è ancora maggiore dopo le interviste alla radio. La voce di Lena raggiunge tutti gli italiani d'Australia, la giornalista ascolta i problemi di chi la cerca, dà consigli. E un successo che, grazie alle sue trasmissioni «Arrivederci Roma» e «Sorella Radio», cresce sempre più. Gli emigrati trovano un grande sostegno: a «Mamma Lena» dedicano commoventi canzoni, bar e ristoranti portano il suo nome.
    Sulla stazione 2CH è stata la pioniera delle trasmissioni radio italiani d'Australia e lo ha fatto per un quarto di secolo. Nel libro biografia in inglese viene sottolineato il contributo di Lena Morelli allo sviluppo delle relazioni italo australiane. Ma l'impegno di «Mamma Lena» non si li mita al «salotto» radiofonico. Pensa a chi è in difficoltà, si prodiga per realizzare strutture di assistenza. Ha fondato un asilo frequentato da bimbi di Paesi di tutto il mondo. «Il suo lavoro di assistenza e di beneficenza dice il marito Dino, al fianco di Lena in tutte le imprese - sarà ricordato perché nel 2001è nata la "Mamma Lena Foundation', che conferisce i premi della cultura e della bontà a persone meritevoli, orgogliose della loro italianita. Dall'Australia, e stata vicina anche ai connazionnali colpiti da calamità in Italia: ha raccolto fondi dopo il disastro del Vajont, l'alluvione di Firenze, i terremoti di Belice, Friuli e Avellino.
Sul suo impegno umanitario, «Mamma Lena» aveva detto: «Devo ammettere 'che sono stata fortunata.
Non nel senso di far denaro. No, questo no, perché ci siamo sempre accontentati del necessario per vivere. Ma sono stata fortunata perché il bene e l'affetto che ho dato mi è stato sempre ricambiato».
    Nel 1967 Lena Morelli era tornata in Italia. Aveva visitato Bergamo, incontrato amici e parenti. L'ultimo
viaggio nell'estate del 1984, quando venne festeggiata in Valle di Scalve: Comunità montana e Comune di Azzone la premiarono. 'Ancora oggi, nella sala consiliare del municipio, una targa ricorda quell'incontro e sottolinea «la fedeltà ai più alti ideali umanitari di Mamma Lena, espressi in ogni iniziativa di bene e di progresso». Spiega l'assessore Benvenuto Santi: «Il paese è orgoglioso di aver dato i natali a Mamma Lena. A quell'incontro però, non ne seguirono altri, perché la signora Morelli non se la sentì di ripetere il viaggio. Ad Azzone non ci sono più suoi parenti diretti, ma il ricordo di questa donna straordinaria non svanirà mai».

Paolo Confalonieri

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Mamma Lena nello sudio 2CH, la radio degli Italiani d'Australia. Originaria di Azzone, per 25 anni la sua voce e stata il punto di riferimento dei nostri connazinali.
 
 

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